Di fronte al diffondersi delle tecnologie digitali in ciascuno di noi alberga una contraddizione: da un lato siamo conquistati, intrigati e sedotti dalle nuove possibilità di comunicazione e di interazione con il mondo sia materiale sia immaginario, dall’altro spesso ci sentiamo spaesati, dominati e forse anche sfruttati da quello che ci appare come un sistema del quale non conosciamo davvero né il funzionamento né gli artefici.
Il Quaderno Elementi di etica digitale suggerisce risposte e offre soluzioni, anche pratiche, per orientarci in molti territori da esplorare: quale impatto ha la tecnologia digitale sull’ambiente e sulla società? Siamo sottoposti a un regime di sorveglianza assoluta o abbiamo dei margini per difenderci? Possiamo immaginare imprese che producano e offrano servizi fondandosi sul rispetto delle cittadine e dei cittadini e sulla responsabilità ambientale, economica e sociale?
Come sono già mutati i mestieri e le professioni, dall’ambito della sanità a quello dell’istruzione, dalla giustizia all’amministrazione pubblica? Siamo irrimediabilmente costretti dalla logica consumistica a cambiare frequentemente i nostri strumenti elettronici, con grave pregiudizio per l’ecosistema, o possiamo resistere tramite il riuso, la sostituzione dei componenti e in generale attraverso la sobrietà nel loro utilizzo? Siamo in grado di preservare il tempo della nostra vita o siamo destinati a sprecarlo dedicandolo totalmente agli schermi elettronici?
Il Quaderno, composto dagli interventi al Digital Ethics Forum, evento annuale organizzato da Sloweb, dà voce a molti soggetti, di varia estrazione e competenza, che sono coinvolti nel dibattito sul ruolo e sull’impatto della tecnologia digitale, ed è uno strumento utile per la didattica nelle scuole e nelle università, come per la predisposizione responsabile del lavoro nelle imprese e nelle amministrazioni e, in generale, per la discussione nella società civile, o magari per la definizione di regole e politiche pubbliche adeguate. Soprattutto, invita ciascuno di noi a un impegno critico per abitare in modo consapevole il nuovo mondo in cui ci è dato di vivere.
Pietro Jarre, laureato in geoingegneria ambientale, è stato un dirigente di società professionali mondiali specializzate in impatto della grande industria. Con Sloweb e con il Politecnico di Torino studia l’impatto ambientale, sociale e economico delle tecnologie digitali. È autore e curatore di diversi testi, tra cui il Quaderno della Ricerca #62, Manuale di InformEtica, insieme a Giulia Balbo.
Gianni Garbarini, storico di formazione, è stato docente di filosofia e storia al liceo e collaboratore di staff presso il Comune di Torino; insegna aikido e kinomichi. È studioso di analisi dei dati elettorali, socio di Sloweb, componente del Forum Democrazia Etica Digitale. È autore di contributi in Storia di Torino, vol. IX, Gli anni della Repubblica, Einaudi, e Italia al voto. Le elezioni politiche della Repubblica, UTET.
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