Nell’estate del 1943, mentre su Torino infuriano le incursioni aeree degli anglo-americani, Corrado, insegnante di scienze in un liceo cittadino, si sottrae al pericolo dei bombardamenti trovando rifugio nella casa di due mature signore − madre e figlia − presso le quali ha affittato una stanza, sulle colline fuori città. Passeggiando nella solitudine dei boschi e dei prati insieme al cane Belbo, può coltivare l’illusione che la guerra sia qualcosa di remoto, e addirittura accarezzare fantasie di regressione all’epoca libera e spensierata della sua infanzia nelle Langhe. Durante una delle sue camminate, però, Corrado approda alle Fontane, un’osteria rurale che è diventata luogo di riunione di un gruppo di operai antifascisti, in mezzo ai quali ritrova Cate, sua antica fidanzata, con il piccolo Dino.
Cate e il gruppo delle Fontane diventano presto per Corrado un duplice, perentorio richiamo alle responsabilità a cui tende a sottrarsi: quella della paternità – Dino potrebbe infatti essere figlio suo − e quella della militanza civile e politica. Un duplice richiamo che, dopo l’armistizio dell’8 settembre, l’occupazione tedesca della penisola, l’inizio in Italia di una feroce guerra civile e l’arresto di Cate e dei suoi amici da parte dei nazifascisti, si fa quasi ineludibile; perché “ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione”.
Pubblicato nel 1948, La casa in collina è una delle massime espressioni della narrativa pavesiana, il romanzo che meglio descrive il clima in cui nacque la Resistenza e in cui prende forma quello stile imperniato su una prosa rapida e ritmata, scabra e intensa – simile a quella dei migliori scrittori americani − per la quale il suo autore è a buon diritto annoverato fra i classici della nostra letteratura recente.
Valenza didattica e attività
Preceduto da una presentazione dell’autore e della sua opera a cura di Silvia Gasperini, il testo è corredato di schede che fungono da supporto alla comprensione e all’analisi del testo nelle sue componenti contenutistiche, linguistiche e narratologiche. Completa l’apparato una Carta d’identità del romanzo.
L'autore
Cesare Pavese (1908-1950), originario di Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, fu tra gli intellettuali che maggiormente contribuirono a svecchiare la nostra tradizione letteraria, grazie al suo impegno editoriale di traduzione e introduzione in Italia dei maggiori scrittori americani contemporanei, e alla sua opera di scrittore. Morì suicida a poco più di quarant’anni, in un albergo di Torino, forse in seguito a una delusione d’amore.
Età consigliata
14+
Continua